Donne in ... bianconero

La foto di questo quadro di Paul Cezanne "donna con la caffettiera" se non fosse per il vestito e i capelli sarebbe più o meno la copia di nonna e a tale scopo le dedico questo pensiero.




Come dimenticare una donna, mia nonna paterna, rigorosamente sempre vestita di nero col solo candore dei capelli e del viso a far da contraltare.
Accovacciato sulle sue ginocchia al mattino era l'unico modo per farmi fare colazione e che colazione!!
Una caffettiera nera come la pece e bollente di fornello a legna per un orzo che lei arricchiva con semi di anice e nel quale immergeva un pane d'altri tempi e di qualche giorno.
L'unica cosa che volevo al mattino e che i miei malvolentieri accettavano visto l'avvento del Mellin: il primo biscottino per l'infanzia.
Alla sua morte, come per Achille, figli e nuore si spartirono le sue cose: mio padre pretese solo le sue "ciabattone" e le portò per anni finchè, lise e consunte, una mano pietosa di mia madre le fece nottetempo sparire.

Ciao nonna!!

Commenti

  1. CLONE! eheheheheheh...
    eri sull'aventino e te lo sei perso sul minkiablog.... appena posso copio e in collo il ricordo della mia amata nonna atomica... colei che ha gettato le basi... per la nascita di u carcamagnu...:-)

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  2. Sono venuto sul Conero a prendere una "polmonata di jodio" ... bello il ricordo della nonna Tex ... stupendo il quadro.

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  3. devo dire che ci sono forti somiglianze tra te e la tua nonna nel quadro.

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  4. ma ancor più assomigli alla tolla a fianco della vegliarda.

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  5. ciao Ranger pollice su per te e per i tuoi ricordi più intimi .
    Le nonne oggi sono diverse noi purtroppo siamo tremendamente diversi e abbiamo lasciato che si perdesse ciò che ci hanno insegnato. Sto generalizzando ovviam e non è mai bello.
    La mia oltre a lavorare la terra andava a vendere le ceste e i panieri che il nonno fabbricava con le sue mani. Che artigiano e che donna con le palle.

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  6. di mia nonna e della sua salsiccia con le rape già sai, non sai che era anche in grado di fare delle caciotte fresche che adesso se le sognano...
    dei miei nonni quello che mi manca è proprio la loro cucina, forse perchè mi ha sempre dato l'idea dello stare insieme

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  7. grandi ragazzi!!
    e grazie delle vs testimonianze
    il passato "vive" nei ricordi
    ed è bello tramandarlo

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  8. Al momento non posso scrivere nulla in merito. Ho perso la nonna paterna mentre ero in fasce e pertanto non posso serbare alcun ricordo (anche se in realtà la torta di mele me la ricordo, anche se l'ho persa non ancora a 3 anni...3 anni io intendo, non la torta, e ho perso la nonna, non me stesso...bhè ovviamente anche la torta, senza nonna niente torta...)...

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  9. Ah...la nonna materna è viva e vegeta, tifa Milan, stravede per il Niesviev (Nedved) ed era pronta per il lutto avessero venduto il suo giocatore preferito, Cahà (inutile spiegarle che si pronuncia diversamente).
    Laureata in filosofia, ancora si nutre di letture, tivvù, politica, attualità.
    Ha sempre ragione lei, e pertanto si possono imbastire discorsi solo se la pensa come lei, se no tanto vale parlare (in questo mi ricorda in realtà anche tanti amici più giovani, nonchè mia madre).
    Niente torta di mele, però degli gnocchi ripieni straordinari.
    A volte zucca, a volte castagne.
    Ma il top sono gli "gnocchi dolci", ripieni di marmellata di abicocche o pesche, da versarci sopra un amalgama di zucchero e canella...la fine del mondo!

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  10. Non c'è alcun dubbio che la figura più importante ed incisiva che ha lasciato un segno indelebile nella mia vita, ad oggi ed ai miei 30 e passa anni, è senz'altro il nonno materno, perduto in un pomeriggio di inizio ottobre del 1997.
    Se vorrai pubblicarmelo, un giorno scriverò anch'io qualcosa su di lui...sul mio nonno sampdoriano!

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  11. Ho postato come Mason, glodonazzo che sono.
    Ma in questi lidi sono bbello dde zzzio, mica Mason...

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  12. quando vuoi pubblicare io son qui
    bello de zzì

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