L' Isola Bella

In questa foto degli anni '60 vediamo la minuscola scogliera che si trovava davanti alla spiaggia di Numana Bassa e che chiamavamo "Isola Bella". Non conosco il motivo di questo vezzeggiativo per una scogliera piccola e malridotta com'era questa, ma di sicuro per noi ragazzi rappresentava un traguardo, una meta da raggiungere in fretta nella normale evoluzione natatoria. Ovvero chi arrivava là, con una profondità di circa 4 metri, dava segno di bravura e capacità di muoversi in mare senza più timore. Per la verità si raggiungeva in brevissima età per chi come noi nasceva sul mare, un po' come chi abita e nasce in montagna e che viene al mondo già con gli sci ai piedi ... 
Di sicuro ricordo ancora bene la trasparenza dell'acqua e la ricchezza di "mùscioli" (cozze) che quegli scogli ospitavano e che fornivano a molti il necessario per una buona spaghettata e qualche "tarantina" o arrosto con molliche quando se ne aveva voglia. Questo era un compito molto gradito a noi ragazzi e apprezzato dai nostri genitori che acconsentivano a farci sentire "ometti" in grado anch'essi di procurare il cibo per la famiglia. Insomma un gioco che trovava la sua giusta ed utile conclusione a tavola e in famiglia. Da tempo è stata rimossa , anche perché dov'era situata oggi c'è solo spiaggia.
Naturalmente la foto è fornita dalla formidabile amica d'infanzia e di ricordi che risponde al nome di 
Anna

Commenti

  1. Quant'è bella giovinezza,
    che si fugge tuttavia!
    Chi vuol esser lieto, sia:
    di doman non c'è certezza.
    Quest'è Bacco e Arianna,
    belli, e l'un dell'altro ardenti:
    perché 'l tempo fugge e inganna,
    sempre insieme stan contenti.
    Queste ninfe ed altre genti
    sono allegre tuttavia.
    Chi vuol esser lieto, sia:
    di doman non c'e certezza.
    Questi lieti satiretti,
    delle ninfe innamorati,
    per caverne e per boschetti
    han lor posto cento agguati;
    or da Bacco riscaldati,
    ballon, salton tuttavia.
    Chi vuol esser lieto sia:
    di doman non c'è certezza.
    Queste ninfe anche hanno caro
    da lor essere ingannate:
    non puon fare a Amor riparo,
    se non genti rozze e ingrate:
    ora insieme mescolate
    suonon, canton tuttavia.
    Chi vuol esser lieto, sia:
    di doman non c'è certezza.
    Questa soma, che vien drieto
    sopra l'asino, è Sileno:
    così vecchio è ebbro e lieto,
    già di carne e d'anni pieno;
    se non può star ritto, almeno
    ride e gode tuttavia.
    Chi vuol esser lieto, sia:
    di doman non c'è certezza.
    Mida vien drieto a costoro:
    ciò che tocca, oro diventa.
    E che giova aver tesoro,
    s'altri poi non si contenta?
    Che dolcezza vuoi che senta
    chi ha sete tuttavia?
    Chi vuol esser lieto, sia:
    di doman non c'è certezza.
    Ciascun apra ben gli orecchi,
    di doman nessun si paschi;
    oggi siam, giovani e vecchi,
    lieti ognun, femmine e maschi;
    ogni tristo pensier caschi:
    facciam festa tuttavia.
    Chi vuol esser lieto, sia:
    di doman non c'è certezza.
    Donne e giovìnetti amanti,
    viva Bacco e viva Amore!
    Ciascun suoni, balli e canti!
    Arda di dolcezza il core!
    Non fatica, non dolore!
    Ciò c'ha a esser, convien sia.
    Chi vuol esser lieto, sia:
    di doman non c'è certezza

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