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Visualizzazione dei post da dicembre, 2014

Me so' imbrigiolito dal freddo

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... nel tratto del lungomare nord di Porto Recanati e consegno ai posteri una giornata, l'ennesima, che ha arrecato gravi danni alle strutture e alla costa e ai presenti faccio i miei migliori auguri di Buon Anno che sia quello nel quale finalmente vi si potrà porre rimedio

Ciuccio istruzioni per l'uso

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sembra sia usato oggi dal 70% dei neonati ai miei tempi mi raccontavano che mio padre ne aveva fatto uno rudimentale con una garza al cui interno era stata messa una mollica di pane con dello zucchero stando ai racconti mi piaceva un sacco oggi è considerato uno strumento utile al piccolo per colmare paure e spazi di pausa seno materno è considerato un istinto quello della suzione col quale il bimbo fa le prime conoscenze del mondo si raccomandano vivamente di non abusarne e di interrompere il suo uso nel terzo anno come massimo e ... possibilmente di non  farmeli rinvenire sull'arenile buttati dal mare

Lo stoccafisso della tradizione natalizia

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La cena della Vigilia di Natale , prima di andare alla messa di mezzanotte, prevede da sempre un menù a base di stoccafisso. E' risaputo che qui nelle Marche siamo i più grossi consumatori mondiali di tale pesce che da essiccato, con sapienti ammolli in acqua corrente prima e con frequenti cambi dopo (da cui il termine cambiare acqua allo stoccafisso in occasione di un bisogno impellente di .. minzione) in quattro giorni circa, diventa pronto all'uso e nei video che seguono potete divertirvi a vedere come lo ho fatto in due precedenti vigilie. Correva il 24 dicembre 2009 quando decisi di farlo "in bianco" con patate, versione classica e senz'altro più conosciuta mentre nel 2011 lo feci "rosso" ossia adatto a condire ad esempio, una bella polenta rigorosamente servita sulla spianatora . In dialetto ad un orecchio non abituato, "stoccafisso della vigilia" potrebbe suonare come stoccafisso de la begiglia .. quisquilie natalizie

Solstizio invernale 2014

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tutto nel titolo solo per consegnare ai posteri qualora ne avessero bisogno e volessero aggiornare gli annali meteo questo ingresso ufficiale dell'inverno 2014 immortalato giò la marina e nel nostro porticciolo turistico

Tempo di regali

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Che sia il tempo dell'anno, quello natalizio, più vocato e preposto ai regali è cosa risaputa. Che sia doveroso includere anche i meno fortunati, nella lista che ognuno di noi si fa dei destinatari delle nostre premure, è altrettanto doveroso. Ma che si arrivi a farli pure a oggetti inanimati come una recinzione è cosa alquanto bizzarra che tuttavia Numana può annoverare, visto quel che ha donato un anonimo di gran cuore, forse innamorato, o semplicemente riconoscente a quella rete metallica che divide la sua passeggiata, sul marciapiede del lungomare sud, dalla spiaggia: addirittura uno Swarovski !!! Un pensiero gentile e di pregio che mai quella umile rete si sarebbe aspettata. Al misterioso e generoso donatore tutta la nostra stima e riconoscenza, anche a nome di tutte le recinzioni, siepi incluse, poste a tutela delle nostre spiagge. Grazie a loro i 4 chilometri di battigia numanese sono al 90% al sicuro da intrusioni umane e la nostra breccia può dormire sonni più che

Puzza di scalfiniccio

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P er la serie “ mi ritorni in mente ” o “ rimembranze olfattive ”, (perché c’è anche una memoria olfattiva, è bene che si sappia) mi si è acceso un neurone che ha portato a un recondito modo di dire sepolto in uno dei tanti cassetti della mente. Premesso che era giorno di doccia a prescindere da una qualsivoglia attività fisica e con quest’ultima, che si è materializzata in una  salutare quanto sudata camminata “on the beach”, il tasso di fetore, una volta rientrato a casa, nei panni già pronti per la lavatrice da prima dell’exploit all’aperto, era così aumentato da renderlo difficilmente catalogabile in uno dei normali miasmi ad esso associati. Era per così dire una “ puzza de scalfiniccio ” termine questo che ho udito solo da piccolo, tanti anni fa e probabilmente associato a un vecchio modo di dire in uso nelle nostre campagne. Forse e dico forse, esso era collegato a quel fetore di fondo che spesso emanavano i nostri compagni di scuola provenienti dalle zone rurali del paese.