Il Crocifisso di Numana
a lato come era conservato una volta nella vecchia chiesa
IL SANTISSIMO CROCIFISSO DI NUMANA
La tradizione più diffusa è certamente quella che indica il Crocifisso come opera eseguita da San Nicodemo che con Giuseppe d'Arimatea depose dalla croce e diede sepoltura al corpo di Cristo.
Il Crocifisso, una volta terminato, venne custodito nell'abitazione di un ebreo ma non passò molto tempo che fu scoperto e danneggiato.
Si narra che venne scaraventato a terra e coperto di ingiurie e bestemmie oltrechè forato il petto con ripetuti colpi e dal quale sgorgò per miracolo copioso sangue, prontamente raccolto dagli sbigottiti persecutori in bacinelle e portato in Sinagoga dove venne usato per guarire infermi ivi ben presto convenuti e testimoni del fatto oltrechè narratori furono i santi Attanasio e Giovanni Damasceno. Così Don Carlo Piergentili, cappellano della chiesa dove veniva venerato, ci racconta nella sua Relazione Istorica del Crocifisso di Umana stampata nel 1800 dove tra l'altro si accenna ad una ampolla contenente il suddetto sangue e conservata a Costantinopoli fino al 1204 e fatta inviare a Venezia dal Doge Enrico dopo che questi ebbe saccheggiato Costantinopoli e dove sembra sia ancora conservata nella Chiesa Ducale di San Marco.
La storia andrebbe ulteriormente approfondita visto che esiste una lettera di risposta dell'allora Patriarca di Venezia al priore di Umana che la sacra reliquia non era custodita nella sua Basilica patriarcale ma nella chiesa ducale dove era gelosamente protetta e venerata e mai sarebbe potuta tornare indietro ... ma tant’è e siccome la storia è ancora lunga andiamo avanti.
Carlo Magno, Imperatore del Sacro Romano Impero, venuto a conoscenza di alcuni prodigi del Crocifisso, decise di donarlo a Papa Leone III.
Durante il trasporto del Crocifisso, all'altezza dell'allora imponente porto di Numana, una furiosa tempesta costrinse l'Imperatore ed il suo seguito ad approdare e a lasciare la reliquia presso la Chiesa di San Giovanni Battista. L'Imperatore nel frattempo, per urgenti ragioni diplomatiche fu costretto a recarsi in Lombardia e successivamente in Francia dove nell'anno 814 morì.
Il Crocifisso, dopo la sua morte, rimase a Numana dimenticato dai suoi successori.
Nell'anno 846 Numana fu funestata da movimenti tellurici di notevole entità, che distrussero gran parte delle abitazioni ed anche la Chiesa di San Giovanni Battista.
Nel 1294 alcuni pescatori Numanesi trovarono in mare il Crocifisso e una volta liberato dai detriti che lo ricoprivano, venne portato in una cappella risparmiata dal terremoto in prossimità delle mura di cinta del paese, all'altezza degli attuali resti della "Torre" e lì vi rimase sino al 1566.
A causa della decadenza di Numana, e per la floridezza del vicino castello di Sirolo dove i pellegrini trovavano ospitalità, il Crocifisso fu chiamato “di Sirolo” mentre in precedenza, come si rileva da alcuni documenti, era detto “Crocifisso di Numana”.
il detto dialettale diceva pressappoco così:
Se vai a Lureto e nun vai a Scirolo
vedi la Madre ma nun vedi el Fiolo ..
bene tutto questo per dirvi che domenica 23 settembre ci sarà il consueto pellegrinaggio a piedi da parte dei comuni limitrofi al Santuario del Crocifisso di Numana con celebrazione della messa alle 08,30 da parte del Vescovo di Ancona-Osimo.
E' una pratica non più seguita come una volta, quando ricordo addirittura pullman da svariate città italiane e gli ex-voto riposti dietro all'altare della chiesa e oggi conservati in altro luogo, ma pur sempre un segno di una tradizione che ancora resiste e mantiene vivo il ricordo dei tempi.
dov'è oggi nella nuova chiesa
foto e dettagli del S.S. Crocifisso in questa pagina
AGGIORNAMENTO: ore 05,50 terremoto di magnitudo 4 e rotti scala richter non ha impedito il regolare svolgimento del pellegrinaggio che ha visto coinvolti i comuni di Numana, Sirolo, Camerano, Castelfidardo, Osimo e Loreto con la sola eccezione del Vescovo che, impossibilitato, ha inviato il Vicario.
Non si segnalano al momento danni.
IL SANTISSIMO CROCIFISSO DI NUMANA
La tradizione più diffusa è certamente quella che indica il Crocifisso come opera eseguita da San Nicodemo che con Giuseppe d'Arimatea depose dalla croce e diede sepoltura al corpo di Cristo.
Il Crocifisso, una volta terminato, venne custodito nell'abitazione di un ebreo ma non passò molto tempo che fu scoperto e danneggiato.
Si narra che venne scaraventato a terra e coperto di ingiurie e bestemmie oltrechè forato il petto con ripetuti colpi e dal quale sgorgò per miracolo copioso sangue, prontamente raccolto dagli sbigottiti persecutori in bacinelle e portato in Sinagoga dove venne usato per guarire infermi ivi ben presto convenuti e testimoni del fatto oltrechè narratori furono i santi Attanasio e Giovanni Damasceno. Così Don Carlo Piergentili, cappellano della chiesa dove veniva venerato, ci racconta nella sua Relazione Istorica del Crocifisso di Umana stampata nel 1800 dove tra l'altro si accenna ad una ampolla contenente il suddetto sangue e conservata a Costantinopoli fino al 1204 e fatta inviare a Venezia dal Doge Enrico dopo che questi ebbe saccheggiato Costantinopoli e dove sembra sia ancora conservata nella Chiesa Ducale di San Marco.
La storia andrebbe ulteriormente approfondita visto che esiste una lettera di risposta dell'allora Patriarca di Venezia al priore di Umana che la sacra reliquia non era custodita nella sua Basilica patriarcale ma nella chiesa ducale dove era gelosamente protetta e venerata e mai sarebbe potuta tornare indietro ... ma tant’è e siccome la storia è ancora lunga andiamo avanti.
Carlo Magno, Imperatore del Sacro Romano Impero, venuto a conoscenza di alcuni prodigi del Crocifisso, decise di donarlo a Papa Leone III.
Durante il trasporto del Crocifisso, all'altezza dell'allora imponente porto di Numana, una furiosa tempesta costrinse l'Imperatore ed il suo seguito ad approdare e a lasciare la reliquia presso la Chiesa di San Giovanni Battista. L'Imperatore nel frattempo, per urgenti ragioni diplomatiche fu costretto a recarsi in Lombardia e successivamente in Francia dove nell'anno 814 morì.
Il Crocifisso, dopo la sua morte, rimase a Numana dimenticato dai suoi successori.
Nell'anno 846 Numana fu funestata da movimenti tellurici di notevole entità, che distrussero gran parte delle abitazioni ed anche la Chiesa di San Giovanni Battista.
Nel 1294 alcuni pescatori Numanesi trovarono in mare il Crocifisso e una volta liberato dai detriti che lo ricoprivano, venne portato in una cappella risparmiata dal terremoto in prossimità delle mura di cinta del paese, all'altezza degli attuali resti della "Torre" e lì vi rimase sino al 1566.
A causa della decadenza di Numana, e per la floridezza del vicino castello di Sirolo dove i pellegrini trovavano ospitalità, il Crocifisso fu chiamato “di Sirolo” mentre in precedenza, come si rileva da alcuni documenti, era detto “Crocifisso di Numana”.
il detto dialettale diceva pressappoco così:
Se vai a Lureto e nun vai a Scirolo
vedi la Madre ma nun vedi el Fiolo ..
bene tutto questo per dirvi che domenica 23 settembre ci sarà il consueto pellegrinaggio a piedi da parte dei comuni limitrofi al Santuario del Crocifisso di Numana con celebrazione della messa alle 08,30 da parte del Vescovo di Ancona-Osimo.
E' una pratica non più seguita come una volta, quando ricordo addirittura pullman da svariate città italiane e gli ex-voto riposti dietro all'altare della chiesa e oggi conservati in altro luogo, ma pur sempre un segno di una tradizione che ancora resiste e mantiene vivo il ricordo dei tempi.
dov'è oggi nella nuova chiesa
foto e dettagli del S.S. Crocifisso in questa pagina
AGGIORNAMENTO: ore 05,50 terremoto di magnitudo 4 e rotti scala richter non ha impedito il regolare svolgimento del pellegrinaggio che ha visto coinvolti i comuni di Numana, Sirolo, Camerano, Castelfidardo, Osimo e Loreto con la sola eccezione del Vescovo che, impossibilitato, ha inviato il Vicario.
Non si segnalano al momento danni.
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