La casa dolce casa dei miei natali

Il primo Natale, da essere vivente, lo passai nel grembo di mia madre. Fu abbastanza movimentato, ricordo. Forse perché sentivo l'odore dei cappelletti in brodo e volevo uscire per assaggiarli. Fatto sta che decisi di restare qualche altro giorno in quel luogo così caldo e sicuro, per affacciarmi in questo mondo così strano, il 30 dicembre alle undici di una notte buia e tempestosa, stando ai racconti dei miei sull'argomento. A dire il vero, quel mondo che mi accolse in fasce non era per niente come oggi ed era composto ancora da gente con un senso di umanità spiccato. Quell'umanità e solidarietà che la faceva accorrere al letto di una partoriente per prestare gli aiuti del caso. Era un via vai dentro quella camera, con nonna a dirigere il traffico delle altre donne indaffarate per la bisogna e con Rina la levatrice che fu la prima in assoluto a prendermi in braccio. La ricordo ancora. Chissà quanti ne avrà premurosamente controllato e osservato nei primi vagiti. Tutti qu…