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Visualizzazione dei post da dicembre, 2009

Un anno in Riviera scandito dalle sue stagioni

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voglio salutare l'anno 2009 con una carrellata delle sue stagioni così come si sono succedute nella nostra Riviera qualcuno non ci troverà niente di strano ... altri noteranno delle piccole differenze in ordine di apparizione primavera estate autunno inverno

Signori si nasce e io .. modestamente lo nacqui

E ra una notte buia e tempestosa di un fatidico 30 dicembre 1953, una donna urlava in preda alle doglie e le sua grida, smorzate da un mare di tramontana che lambiva la casetta, venivano raccolte da altre donne indaffarate attorno a lei. Una era una nonna paterna talmente avvezza a cavar prole che a malapena si curava delle doglie della partoriente che urlava: "gettatemi dalla finestra!!!" e la nonna: "zitta che da domani il lavoro aumenta" l'altra, la mitica levatrice del paese:  Rina colei che in quegli anni di scarsa assistenza medica si sobbarcava tutto il lavoro di portare alla luce i bimbi dell'intero paese oltrechè dispensare iniezioni e cure domiciliari ad ammalati. Alle 23:30 venni alla luce, 4250 grammi di paffuto bambolotto e venni avvolto in una copertina: rosa!!  Si perchè mamma che, desiderava una femmina,  aveva preparato il corredino rosa con le sue mani. Aveva anche pronto il nome: Rita (oh my god!!  non avrei MAI potuto sopportarlo) e invec

Tutto per colpa di una fava

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Ovvero del come si è potuto storpiare nelle nostre campagne l'imperfetto di alcuni verbi e credo che le cose siano andate più o meno così iniziando proprio dal verbo fare che all'imperfetto nella terza persona singolare è faceva, non certo fava, dal momento che il nostro contadino sapeva perfettamente cos'era: una leguminosa e pure buona. Coltivata da tutti e mangiata con pecorino e lonza tra la fine di aprile e i primi di maggio anche se Pitagora nei suoi comandamenti invitava espressamente di non mangiarla. Ma questa è un'altra storia e il nostro amico non la conosceva di sicuro visto che ogni anno ne apprezzava la bontà e così, fatto questo doveroso preambolo ad uso e consumo di un lettore erudito, si è creato un effetto domino su parecchi altri verbi italiani che hanno subito le seguenti strane, divertenti e a volte assurde declinazioni, su tutti: dare diventa daceva andare diventa andaceva stare

Strangozzi ai gamberoni

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dal sito di Wikipedia leggiamo: Gli strangozzi sono una pasta lunga a sezione quadrata o rettangolare, tipica del comprensorio Folignate-Spoletino ma diffusi anche in tutta l'Umbria, nelle Marche e nel Lazio. Sono chiamati anche, a seconda delle zone, stringozzi, strengozzi, strengozze, strozzapreti o, come nel ternano, ciriole. L'aspetto è molto simile a quello dei tagliolini ma, a differenza di questi, non sono all'uovo. e detto che vale la pena approfondire l'argomento sul sito di cui sopra, passo direttamente all'introduzione del piatto ... andato in onda sulla mia tavola a pranzo del giorno della Vigilia e pertanto antecedente lo "stocco" della cena e che ha visto, come degni interpreti del condimento, dei gamberoni formato gigante o come li chiamano gli americani KING-PRAWNS. Li ho mondati degli intestini e .. adagiati con cura in un soffritto di aglio e scalogno, peperoncino, un goccio di vino bianco, qualche pomodorino spezzettato e del prez

Lo stoccafisso della Vigilia

Un piatto della nostra tradizione è lo stoccafisso in tutte le salse e si mangia spesso visto che siamo nelle marche i principali importatori e consumatori di tale prelibatezza .. alla vigilia di Natale poi è un obbligo io lo faccio in questa maniera e vi posso assicurare che è venuto buonissimo peccato che il video non sia ancora in grado di .. trasportare odori e sapori ma fidatevi veniamo al dunque metto in una pentola un bicchiere circa di olio d'oliva poi sul fondo adagio dei rametti di rosmarino e un paio di spicchi d'aglio dispongo a strati lo stoccafisso con la pelle rivolta verso il basso patate a tocchetti e pomodorini tagliati aggiungo un bicchiere di vino bianco sale e pepe e .. 2 ore di afrore sono assicurate Buon Natale

Il dono del Natale

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Il Natale ogni anno si ripete quasi come un rito obbligato scambi di regali, luci colorate, mercatini vari musichette gioiose tutto questo può lasciarci indifferenti oppure può entusiasmarci per un attimo o per alcuni giorni. Sarebbe riduttivo se il Natale fosse solo questo Voglio provare a pensare al Natale come ad un dono. Il dono viene dato e ricevuto con gioia, è il segno di una amicizia, è il segno di un' amore, è il segno di una presenza, è il simbolo di un impegno Ci sono tanti tipi di doni, quelli preziosi e costosi, ma anche quelli gratuiti, molto più belli e di grande valore, come la vita che tutti noi abbiamo ricevuto, come un sorriso sincero, come uno sguardo di amore, come una dolce carezza, come una parola di bontà... il Bambino nato nella grotta di Betlemme è il dono più grande che Dio ci ha dato, è Luce vera, è vita è amore è gioia e ci invita ogni anno a scambiarci proprio quei doni gratuiti questo è