Inni, marce e brani scelti d'opera

Collezione Drenaggi NumanaIl connubio artistico tra i fratelli Nazzareno e Gustu giovò anche al primo, nato nel 1871, che si dedicò all'insegnamento della musica ai ragazzi così che in tutte le case c'era almeno un suonatore. Con la miseria di quei tempi, certamente non doveva pesar poco spendere i soldi per acquistare gli strumenti e gli spartiti, forniti dalla "Tito Belati" di Perugia.
Al primo gruppo di anziani già citati, si aggiunsero nel corpo orchestrale i giovani: Banì, Dante e Ricaldu del Buà, Cesarì de Dulindu, Giuliu, Santiagu e 'Ntunitu de Madalena, Peppe de Gadì, Mariu d'Ercole, Mariu de Cecchina, Alfredo e Vincenzo Frontalini, Cesarì de Nita o Mazzasette, Miliu de 'Ngelina de' Bardascì o De Rudini, Nene, i Furnari, Faustì de Millanta, i Pustiò, Lisà de Itela, Seganti, Baldu de Fiora, Peppe de Marianna, Cesarì de Gisella, Lisà e Gustu de Melinda ed altri. Fu questo il momento migliore della storia della banda. Le prove venivano svolte due volte la settimana (come citato dal Martiri) nel locale del palazzo comunale, all'estremità del primo piano dell'ala sinistra e, successivamente, alla Fenice. Il gruppo si esibiva in estate per i "bagnanti", in occasione delle manifestazioni civili, nei funerali, per gli auguri del Capodanno, per la Pasquella, per la festa di Sant' Antonio, accettando volentieri anche gli inviti dei paesi limitrofi. Inni, marce, brani scelti d'opera erano eseguiti dai solisti; Tromba in mib: Cesarì de Nita o Mazzasette, Bombardino: Ercole del Lanaru e Nene, Tromba in sib: Mariu d'Ercole e Lisà de Ridina o el Postiò, Trombone: Odu del Furnaru. Ad essi si aggiungeva un suonatore del pistonino (tromba piccola, soprano) fatto venire appositamente da Ancona.
Al culmine del successo il Frontalini si dimise dall'incarico perchè, nel 1927, fondò una fabbrica di fisarmoniche, divenuta poi così famosa da occupare 606 dipendenti. Le sue condizioni di salute non gli consentivano di far fronte ad un impegno diventato ormai gravoso. Prese il suo posto il M° Lazzarini, organista della S. Casa di Loreto, il quale però abbandonò ben presto la direzione, forse per il disagio (si viaggiava col cavallo) o anche per i costi divenuti eccessivi.

Pur susseguendosi alla guida buoni suonatori come Caffi, Aquinati e altri, era finito l'insegnamento: gli allievi non si rinnovavano, i tempi erano forse cambiati e la banda, con il rammarico di tutti, chiuse i battenti.
Contemporaneamente, con l'unificazione dei Comuni di Numana e Sirolo, negli anni '30 si tentò di riformare il gruppo orchestrale sotto la guida del M° Ciro Rinci di Sirolo, eccellente clarinettista. Tale iniziativa apparve davvero encomiabile poiché tentava il superamento di stupide rivalità paesane ma lo scarso affiatamento tra i giovani stessi, connesso al poco tempo a disposizione per lo studio, considerate le numerose ore di lavoro, decretarono il fallimento dei promettenti entusiasmi dell'esordio. Il resto della vecchia banda musicale, composta ormai da elementi anziani e con pochissimi allievi, sotto la guida di Mariu de Cecchina, proseguì l'attività per qualche tempo esibendosi sia nelle manifestazioni civili sia in quelle religiose. Lo scioglimento definitivo del sodalizio fu determinato dalla risoluzione dell'allora parroco Don Attilio Ramini. Questi, per impedire che al corteo organizzato in occasione della commemorazione dei defunti intervenissero i partiti politici con i loro emblemi, fece richiedere dai carabinieri, a tutte le associazioni partecipanti, una serie di documenti difficilmente presentabili in tempo utile. Il locale corpo musicale, vista l'impossibilità di ottemperare a tale obbligo, ridotta orinai al lumicino, chiuse i battenti il 2 novembre del 1953...
poco prima che io nascessi …

tratto da "mia cara Numana de 'na volta" di Liberato Drenaggi
- continua …

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