Riprendendo il tema delle albe settembrine già trattato in questi post: Ripristinate le corse festive The Great Gate of Kiev è la volta delle mitiche Porte di Tannhäuser , al largo dei Bastioni di Orione e raccontate per la prima volta da un Replicante della serie Nexus 6 da combattimento, di nome Roy Batty , tornato sulla Terra per incontrare il Padre : l'ingegner Tyrell della Tyrell Co . Azienda famosa per i suoi " lavoretti in pelle " e il cui motto " più umano dell'umano " è da sempre sinonimo di qualità. Ma purtroppo non di durata per il povero Roy, che aveva raccontato di avervi visto, balenare nel buio, i Raggi B , cosa che noi umani non avremmo mai potuto immaginare ... e che invece, contro ogni aspettativa, fortunatamente sono riuscito a fotografare. Ma solo le Porte giacché i Raggi si possono ammirare soltanto di notte. Lo so, non è importante cosa fotografi, ma cosa pensi di aver fotografato .. e con la fantasia, anche d
Quando l'uomo viveva in simbiosi con la natura ricavava il giusto sostentamento da essa senza depauperarla e appesantirla fino alla degenerazione. Vale sempre la regola che per mungere il latte dalla mucca devi dargli anche da mangiare. Nel caso di questo curioso frutto di mare, dal colore grigiastro, con guscio zigrinato che gli permette di scavare nella morbida roccia calcarea della nostra zona la propria abitazione, occorrevano circa 25 anni per arrivare a completamento o maturazione. Esso, con molta facilità scambiato per un dattero di mare, veniva pescato portando a riva piccole rocce, da noi chiamate " sassi morti " che ne potevano contenere dai 15 ai 20 esemplari adulti. La tecnica era abbastanza semplice nella sua esecuzione: si usciva in " patana " (piccola barca a remi), si individuava sul fondale, abbastanza vicino a riva una pietra e ci si immergeva per recuperarla. Se questa era di dimensioni più grandi della norma, la si imbragava con una c
La giuggiola è lo squisito frutto autunnale del Giuggiolo , pianta della famiglia delle Ramnacee che qui da noi si poteva vedere in ogni casa colonica vicino alla scala esterna che portava all'abitazione in genere posta sul piano superiore ché sotto c'erano rigorosamente le stalle e gli attrezzi da lavoro. Uno saliva le scale e raccoglieva facilmente qualche frutto da gustare come aperitivo o merendina sputando "l'osso" dove capitava. Frutto che a noi ragazzi piaceva tantissimo ed eravamo disposti anche a pungerci con le sue spine affilate pur di farne una scorpacciata tra i suoi rami che erano anche una palestra all'aria aperta in quei tempi di giochi semplici e in gran parte, appunto, all'aria aperta. E il Giuggiolone da sempre era un'altra cosa, una persona bonacciona, grande e grossa e poco sveglia fino a quando non mi sono capitati tra le mani questi incredibili giuggioloni frutto che dovranno per forza ampliarne il senso nei diziona
Ti invio tutte le cartoline più antiche di Numana , che ho comprato dai Fratelli Morini , prima che chiudessero il negozio, Gaetà è andato a cercarle in casa, perchè queste non le teneva più esposte... anche se erano vecchie cartoline me le ha fatte pagare per nuove..., fanno parte della mia collezione privata e sono felice di condividerle con le persone che amano Numana. Grazie ad Anna possiamo ammirare alcune rare foto di una Numana che non c'è più vista di Numana Bassa dalla Torre non vorrei che l'uomo sulla " patana " fosse proprio Gaetano .. Numana Alta la spiaggiola e sullo sfondo lo storico Albergo Fior di Mare Piazza del Santuario con le bifore visibili sulla destra della vecchia chiesa vista di Numana Alta dai giardini di Piazza Nuova all'epoca chiamato il Pincio i giardini di Piazza Nuova come erano un tempo quando si chiamava Piazzale Adriatico sullo sfondo la Villa Bianchelli e ancora più dietro il C
Vediamo cosa ha da raccontarci Anna questa volta ... Le " feste in casa " si facevano, all'epoca, in occasione di compleanni, onomastici o anche senza una ricorrenza particolare, tanto per ascoltare musica insieme e per ballare. Si organizzavano di sabato o di domenica pomeriggio fino all'ora di cena. Qualcuno metteva a disposizione, nella propria casa, una stanza abbastanza grande per poter ballare, le sedie erano posizionate alle pareti, poi bastava il giradischi e tanti meravigliosi dischi " in vinile ", che i partecipanti portavano e sulle copertine si scrivevano i propri nomi, perchè ciascuno potesse riprenderseli alla fine della festa. Era preferibile che in casa non ci fossero i familiari, ma siccome, raramente, questo era possibile, si facevano anche con la loro presenza, chiudendo, però, la porta, perchè non entrassero, ma, ogni tanto, la mamma o la nonna di turno, con una scusa qualsiasi, apriva improvvisamente la porta per accertarsi che
Commenti
Posta un commento