Il Convento sul Conero

Chiesetta S.Pietro Monte Conero
La parte più antica, che è quella posta nello spiazzale della Chiesa, fu eretta, come è stato detto, nel 1203 quando era Abate del Conero Pietro, e l’erezione fu ricordata con una iscrizione che, sebbene un po’ mutilata, i dotti restituiscono così:
XP S. AI. D. MCCIII DIE VIII INTRAN. M. A.
Rectore INNOCENTIO APOSTOLICE SEDIS
In Roma NO IMPERIO IMPERATORE VACANTE TEMPORE
Abb. Pe Tri EST FACTUM HOC OPUS
Delle successive modificazioni e amplificazioni poco ci consta. Si sa che alcune fabbriche furono aggiunte dopo che ne ebbero preso possesso i Camaldolesi. Anche negli ultimi tempi della loro dimora colà, specialmente dopo il 1850, portarono migliorie nelle celle, nel noviziato, nelle infermerie, nei chiostri. Notevole il Parco che fronteggia il Convento, foltamente ombreggiato da robuste e annose piante, con la caratteristica cisterna delle Comunità religiose.
Il Belvedere
I Camaldolesi avevano molto cura degli stradoni, dei viali e dei viottoli de’ loro monasteri. Amenissimo il viale del Belvedere, dal fondo del quale, come da un balcone coronato di alberi si gode il largo prospetto del mare e della campagna a mezzogiorno. I Padri si recavano ogni giorno a venerare la S. Casa di Loreto, che di lassù si vede distintissimamente.
Nel 1857, il giorno in cui Pio IX visitando le Marche entrava solennemente a Loreto, essi, a quanto scrive il Barili, vi innalzarono una colonna con la statua della Madonna. Ora si trova al suo posto il piedistallo quadrangolare, mentre a pochi passi di distanza giace in terra il blocco cilindrico di travertino. Nel convento si conserva la parte superiore, non con la Madonna, ma con una croce di ferro.

tratto da
Guida Ricordo di Numana
di Cesare Romiti
1927

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