C'era una volta l'oratorio
Leggendo questo manifesto riguardante l'inaugurazione di un fantomatico, nel
senso nuovo per il mio lessico personale, acronimo C.A.G., ovvero Centro di
Aggregazione Giovanile, mi è corsa subito la mente ai tempi dell'oratorio, unico
spazio di coinvolgimento per i ragazzi del tempo. Non c'era l'Assessorato
alle politiche giovanili, nome che tra l'altro incute un certo timore e il
tutto era affidato al parroco e non solo per i giochi di noi ragazzi, perché
tutto ruotava attorno alla parrocchia anche per gran parte dei nostri
genitori impegnati in varie associazioni. E' un segno di cambiamento
profondo che la nostra società sta ancora attraversando per approdare ad una
sponda decisamente laica e molto meno religiosa. La rotta è da tempo
tracciata e la metà è ineluttabile vista la carenza di sacerdoti, specialmente
giovani, i cosiddetti "cappellani" che passavano il loro tempo con noi
ragazzi insegnandoci molte cose, alcune delle quali imparate da scout sono
sempre utili. I ricordi comunque restano, belli in massima parte e altri un
po' meno dovuti alla prepotenza dei ragazzi più grandi che si piazzavano nei
biliardini e non ti lasciavano giocare finché non si stancavano. Ma guardavi ed
era pur sempre un piacere, in fondo non c'era niente in giro, dalla TV in
pochissime case o al cinema solo di domenica e sempre targato parrocchia.
Era tuttavia una scuola di vita che me la porterò sempre con me augurandomi
che questi moderni centri "laici" possano esserlo altrettanto per le nuove
generazioni. Certo che se a mamma dicevo
"ciao vado all'oratorio .."oggi dire
"ciao vado al CAG"... potrebbe essere frainteso.
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