La rupe Sermosi
Ovvero come sottotitolo: l'annosa questione della suddetta, che costeggia un tratto della litoranea partendo dal ponte di Sant'Anna per circa duecento metri. Essendo costituita da terriccio e argilla, essa, con le sue pareti in parte a strapiombo sulla sottostante e importante via di comunicazione costiera, rappresenta un problema annoso, al limite dell'increscioso per i buoni propositi e per i costi che ha causato da anni, interessando tante amministrazioni comunali che nel tempo si sono succedute. Tutte, o quasi, con lo scopo di realizzare lavori di sistemazione e messa in sicurezza che negli anni hanno raggiunto vette inimmaginabili di faciloneria, cialtroneria e sperpero di denaro pubblico. Eh già, perché stando a rapidi conteggi della serva, sembra che abbiamo o meglio hanno, speso qualcosa come una decina di milioni di euri italiani. Ma alla prima pioggerella insistente, perchè non si è trattato di nubifragio, ecco che viene giù tutta quella roba che qui chiamiamo "pacchiarella", che nell'occasione vuol dire solo transenne di sicurezza nella zona parcheggi, ma in passato ha costretto alla chiusura della strada con gravissimo danno alla circolazione. Peccato che non ho foto degli ultimi brillanti lavori di sistemazione che avevano previsto:
1) messa a dimora di scivoli in metallo zincato, una sorta di taboga che magari quando pioveva qualche ragazzo poteva scivolarci giù fino al mare
2) emuli di Christo Vladimirov Javašev noto come Christo che imballava monumenti e palazzi in giro per il mondo, hanno rivestito la rupe di iuta o tela similare, allo scopo di trattenere semi e facilitare la presa di piante anche selvatiche che potessero fermare o rallentare le acque piovane
3) far passare dei tubi in plastica da sopra e farli uscire all'altezza della mura in pietra per far defluire le acque senza che queste scorressero in gran parte lungo le pareti e previa canalizzazione in sommità
Alla prima pioggia tutto è stato spazzato via come era facilmente prevedibile per le persone di buon senso e non parliamo delle tante volte che con ruspe si sono fatti lavori di sgrossatura in emergenza.
Sistemare quell'obbrobrio significa dotarsi sopra di ampi parcheggi in zona da piantumare e che rappresenterebbe una terrazza formidabile, dalla quale ammirare il panorama, godersi la frescura e scendere per un bagno con comode scalinate immerse nel verde. Senza contare che da sopra si potrebbe poi ripartire per tornarsene a casa senza intasare il traffico, specie di domenica, essendo posto nei pressi degli svincoli di uscita.
Tre gradoni checcevò!! e passa la paura. Un vecchio ruspista che conosco disse un tempo "se mi lasciano fare in un mese gliela sistemo io". Forse l'avrà buttata lì, come si dice, ma la verità non è molto lontana dalle sue affermazioni.
foto più che eloquenti
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