Il Monte Conero

Una descrizione del Conero, il monte che dà il nome alla nostra Riviera stagliandosi inconfondibile sul mare, quasi adagiandosi su di esso e punto di riferimento da sempre per tutti i naviganti, fatta nel secolo scorso …

 Marcelli Numana Conero
Passare una stagione di bagni a Numana senza fare una ascensione al Conero è lo stesso che, come si diceva una volta, andare a Roma senza vedere il papa; il naturalista, l' artista, lo storico possono trovare nell’ascensione un largo campo ai loro studi e alla loro curiosità, il naturalista per gli studi geologici, l’artista per i paesaggi e per la meravigliosa veduta, lo storico per le memorie che al Convento sono collegate. Il Conero che elevasi a 476 m. di altitudine al Convento e 572 al Semaforo, richiama fin da lontano l’ attenzione del viaggiatore. "Chi percorre in ferrovia il tratto San Benedetto - Porto Recanati" scrive l’ Avv. Ubaldi "lo vede spuntare tra le nebbie marine, come un castello incantato, tutto scintillante di luce rosea al mattino in faccia al sole nascente, immerso nel mistero dell’ ombra alla sera. Man mano che avanza lo vede ingigantire in un piano maestoso, proteso sul mare azzurro come una minaccia. Nella forma medesima ricorda il grigio sperone di Gibilterra, nelle morbide tinte i panorami d’ Oriente". (In Vie d’ Italia, Milano, Luglio, 1921)
Per accedere al Monte la miglior via per il podista è Numana, Sirolo, S.Erasmo, Camposanto fino alla cosiddetta strada del Vallone, imboccata la quale, che è un sentiero aspro, roccioso, intagliato in mezzo alla selva, si procede direttamente fino al Convento. In tutto circa un ora e mezzo. Al Convento, ora di proprietà del Senatore Soderini, non manca modo di fare presso il Guardiano una modesta refezione. (oggi è albergo)
Per quanto riguarda la geologia "Il Conero" ha lasciato scritto il Dott. Girolamo Orsi, valente cultore di scienze naturali ( Il Gabinetto di Scienze Natur. e l’ Osserv. metereologico nel R. Ist. industr. e profes. di Ancona - Ancona, Gabrielli 1862 p, 67) "è un vasto monte, a sommità arrotondata, tagliato quasi a picco sul mare, il solo rappresentante superstite di un contrafforte apenninico che l’esame geognostico porta a giudicare siasi sommerso nel mare Adriatico. Nella sua principale massa è costituito da calcare ippuritico, ricoperto da altri calcari compatti, i quali essendo privi di fossili, pei soli caratteri litologici e di giacitura, potrebbero designarsi come corrispondenti al calcare rosso neocomiano e al calcare verde ad aptici, membri questi, egualmente che l’ippuritico, del sistema cretaceo. I grandi strati calcari, ripiegati a cupola, e variamente inclinati ed immersi, hanno presso che immediatamente sovrapposte il calcare nummolitico e pochi scisti a fucoidi, che sono membri terziari del periodo eocenico, cui sovrastano più sviluppate le marne ed argille del periodo miocenico con gl’ interposti gessi ricchi di ittioliti, di filliti e d' insetti. A poche arenarie mioceniche qua e là sporgenti susseguono in ordine di sovrapposizione marne grigie e verdognole, argillle e calcari argillosi ricchi di fossili marini costituenti un piano intermedio o di transazione fra il soggiacente periodo miocenico e il sovrapposto periodo pliocenioo eminentemente sviluppato nelle marne turchine e nelle sabbie gialle, che sono proprie delle comuni colline subapenniniche".
Dai fianchi del monte i cavatori a forza di scalpelli e di mine estraggono pietra da costruzione e da taglio, materiale per calce e per gesso e non è raro il caso che nel lavoro trovino la morte. Talora grossi macigni franano da sé, formando come degli isolotti in mezzo al mare sottostante.

tratto da
Guida Ricordo di Numana
di Cesare Romiti
1927

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