Quando il mare buttava le legne
Non fatevi ingannare dal titolo. Non c'è nessun errore ortografico, semplicemente l'uso di un termine che qui era la consuetudine. Ovvero "le legne" sta per "la legna" ovviamente, in uno dei tanti modi di dire, che magari col tempo si stanno perdendo, ma che era uso comune usare per indicare oggetti e quant'altro. Le legne, quando il mare le buttava a riva, erano un dono per i focolari domestici e in poco tempo sparivano dalla spiaggia. Oggi con tutta una serie di divieti che ne impedisce il fogarò sul posto (il rogo), ecco che diventano un problema di non facile soluzione. Bisogna ammucchiarle, anche se nel frattempo molte sono state sotterrate nell'arenile dalla forza delle onde. e aspettare che qualche ente si faccia carico del loro smaltimento. Questo ultimo capitolo di questa affascinante e infinita storia è dovuto allo scirocco che ha portato quel materiale dalla foce del fiume fino a fine corsa a Numana bassa. E' ovvio che il problema è a monte, lungo quegli argini del fiume Musone che definire incolti è un complimento. Ecco che allora io ne porterei un po' davanti alla regione, alle due province interessate e perché no, anche davanti alla sede del Parco del Conero, ente questo del quale nutro forti dubbi circa la sua effettiva utilità sul nostro territorio. Anche se son sicuro che ognuno di essi avrebbe la migliore giustificazione del caso. Come del resto per ogni caso.
nelle foto che seguono
una panoramica degli effetti
con particolari curiosi
come la testa di quello che sembra
un mostro marino alla Loch Ness
.. per intenderci
e poi c'è il genio umano che coglie spunto
da quello che offre la Natura per creare
complimenti ai bravi costruttori
i primi lavori di pulizia
un video panoramico in conclusione
;
Commenti
Posta un commento