Gli storici di Numana

Molti storici e geografi dell’antichità, quasi tutti gli autori di storie civili o ecclesiastiche dei nostri dintorni, di Ancona segnatamente, hanno dedicato qualche paragrafo o qualche accenno a Numana, ma non così ampiamente da poter meritare il nome di storici di Numana.
foto di papa Benedetto tratta da Wikipedia Il primo che abbia dato le mosse a lavori successivi fu papa Benedetto XIV Lambertini con la sua lettera in data 22 aprile 1747 indirizzata a Mons. Nicola Mancinforte, Vescovo di Ancona. In questa lettera Benedetto XIV, che aveva seduto sulla Cattedra Vescovile di Ancona e che, anche divenuto papa, come aveva scritto al Capitolo di quella città nel gennaio 1746, l’ amava di speciale amore essendo stata la dilettissima sua sposa, disserta sul perchè i Vescovi di Ancona si chiamassero anche Vescovi e Conti di Numana, e prende occasione dall' argomento per fare molte scorrerie non prive di interesse nel campo della storia civile.
Lorenzo Barili, che ampiamente commentò la lettera di Papa Lambertini, dice che essa ha il pregio di essere il primo e ben felice saggio della Storia di Umana.
Segue Girolamo Speciali, curato di S. Marco in Ancona, che nelle Notizie storiche del Santi Protettori della città di Ancona etc. (Venezia, Locatelli 1759) consacra il Ragionamento XVI all’Antichissima città di Umana, e il XVII al SS. Miracoloso Crocefisso d’ Umana. Il Barili lo loda per la modestia e ingenuità del suoi scritti, ma quella lode, come si comprende facilmente, ha una punta d' ironia, essendosi lo Speciali rivelato veramente un po’ troppo ingenuo nell’ accettare così a chiusi occhi tutte le tradizioni e leggende che correvano sul conto di Numana. 
Anche Giuseppe Colucci da Camerino, il celebre autore delle Antichità picene (Fermo, Paccaroni, 1786 e seg.) trattò espressamente di Numana, dedicandole una parte del suo volume decimo.
Ma il miglior lavoro che per originalità e molteplicità di notizie e per critica sagace sia finora stato pubblicato su Numana, è il commento già accennato che Mons. Barili (allora Primicerio della Cattedrale di Ancona, quindi Delegato Apostolico a S. Fede di Bogotà nella Nuova Granata, America meridionale, e finalmente Vescovo d’Imola e Cardinale) fece alla lettera di Benedetto XIV, pubblicandolo in Ancona nel 1856 coi tipi Sertori e Cherubini. Il volume, di pagine 142-XXX, senza nome dell’ Autore, è intitolato Lettera - del sommo Pontefice - Benedetto XIV - a Monsignore Nicola Mancinforte - circa il dover riassumere e ritenere il titolo - di Vescovo d’Ancona e Umana - Si aggiungono annotazioni illustrazioni — e documenti inediti - sulla serie dei Vescovi e sulle antichità umanati.
Il Dizionario di Erudizione storico ecclesiastica compilato da Gaetano Moroni (Venezia, Tip. Emiliani, 1840-1861) giudica la pubblicazione del Barili come " uno di quei libri non grandi di mole, ma che contiene un bel saggio di dotta, diligente e accurata storia critica, illustrata da molteplice erudizione, ed egregiamente atta a chiarire la storia civile e precipuamente l’ ecclesiastica di Umana " e, seguendo principalmente le tracce del Barili stesso, dedica a Umana un articolo di centosette colonne.
Altri interessanti particolari pubblicò parecchi anni dopo il prof. Leonello Spada su Numana. Dissertazione storico archeologica (Osimo, Quercetti, 1877); e continuando nelle sue ricerche, e rintracciando nuove notizie e documenti, mise insieme una Storia di Numama, che per l’ abbondanza del materiale raccolto potrà essere assai utile, come è stata utile a noi, a chi sfrondandola di ciò che può avere di superfluo e sottoponendola a critica più severa, vorrà ritrarne argomento di nuovo lavoro. Ma la storia dello Spada è ancora inedita, perché la morte lo incolse nel 1918, prima che potesse effettuare la pubblicazione del suo scritto.
Per la sola storia ecclesiastica di Numana, oltre l’ Ughelli che nella sua Italia sacra ci dette un catalogo di Vescovi e qualche notizia ecclesiastica, e il sacerdote veneto Nicola Coleti, che vi fece emende ed aggiunte, dobbiamo ricordare F. M. Maroni delle Scuole Pie, che in appendice alla serie dei Vescovi Anconitani trattò dei Vescovi di Numana; Mons. Peruzzi per la Cronotaxis Episcoporum humanatum; D. Luigi Piergentili che, prima in Ancona (tip. Ferri, 1793) poi a Loreto (tip. Sertori, 1880), ci lasciò notizie del Crocifisso; Giuseppe Antonio Vogel, di Strasburgo, canonico della Basilica Loretana che nel suo commentario storico De Ecclesiis recinetensi et lauretana (Recanati, Badaloni 1859) dedicò alla Chiesa di Numana non molte notizie, ma pregevoli per la solerzia e sicurezza con cui si sono raccolte (Barili); e finalmente Giuseppe Cappelletti nel suo dotto lavoro sulle Chiese d’Italia. Il Priore D. Vincenzo Gasperoni non fece che riassumere per uso dei fedeli quanto sul Crocifisso era stato scritto da altri.

tratto da "Guida Ricordo di Numana" di Cesare Romiti del 1927

Commenti

tra i post più popolari

Le Porte di Tannhäuser

Balleri, curiosi frutti del Conero

Giuggiole e giuggioloni

Numana di un tempo

Un detto numanese