Vetustissima e picena
Storia civile
Nicola Peranzoni, montecassianese, nel suo scritto De Laudibus Piceni chiama Numana città vetustissima e, forse appunto per questa sua vetustà, la storia di Numana, come quella di molti altri Comuni, è una storia incerta e frammentaria, causa la mancanza dei documenti necessari, mancanza resa anche peggiore dal fatto che, quando il Comune di Numana fu appodiato a quello di Sirolo, e lassù venne trasportato l’ Archivio, delle carte dell’ uno e dell’ altro paese fu fatto uno sperpero orribile da chi avrebbe avuto maggiormente l’ obbligo di conservarle.
Teodoro Mommsen nel 1° vol. della sua Storia di Roma (Milano, Guigoni, 1863, pag. 330) scrive:
Per quello che riguarda l’ Etruria fu Dionisio, il nuovo signore di Siracusa (governò dal 348 al 387 di Roma) quello che diresse contro di essi i colpi più formidabili. Questo Re, il quale volgeva in animo vasti disegni, fondò la sua nuova potenza coloniale prima di tutto nel mare italico che bagna l’ Oriente, e le cui acque più settentrionali allora per la prima volta furono assoggettate a una potenza greca. Dionisio occupò e colonizzò verso l' anno 367 di Roma (387 a.C.) sulla costa illirica le isole Lissa e Issa, sulla costa italica gli sbarcatoi di Ancona, Numana ed Adria.
e sempre dal sanseverinate Francesco Panfilo: structa fuit Siculis scopulosa Numana colonis
sceptra Dionysii dum furibonda cavent
culmina pauca quidem, sed iam populosa fuerunt
millibus haec dicto distat ab amne tribus
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